Il peccato

“il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 6:23).

1. Come è descritto il peccato?
Nella Bibbia, il peccato è descritto:
a. Come la trasgressione della legge di Dio: “il peccato è la violazione della legge” (1 Giovanni 3:4; Rom.4:15); Trasgredire significa invadere la proprietà o i diritti di un altro. Superare i confini che Dio ha stabilito all’uomo è peccato.
b. Come la ribellione contro Dio (Deuteronomio 9:7; Giosuè 1:18). L’uomo si ribella, cioè disubbidisce a chi è in autorità nei suoi confronti (Isaia 53:6), non vuol seguire la via che Dio ha tracciato.

2. Come ha avuto inizio il peccato?
Il peccato ha avuto inizio con Lucifero, l’ “astro mattutino” e il “figlio dell’aurora”, l’angelo più bello e potente di tutti. Non contento di essere tutto questo, egli desiderò essere l’Iddio altissimo, e questa fu la sua rovina e l’inizio del peccato (Isaia 14:12-15).
Rinominato Satana, egli portò il peccato alla razza umana nel giardino di Eden, dove tentò Adamo ed Eva con lo stesso allettamento: “sarete come Dio”. Genesi 3 descrive la loro ribellione contro Dio e contro i Suoi comandamenti.
Da quel momento in poi, il peccato si è trasmesso a tutte le generazioni dell’umanità e noi, discendenti di Adamo, abbiamo ereditato il peccato da lui. Romani 5:12 ci dice che, attraverso Adamo, il peccato è entrato nel mondo, e così la morte è passata su tutti gli uomini perché “il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23).

3. Quali sono le conseguenze del peccato?
a. La morte spirituale. L’effetto più drastico del peccato sull’uomo è stato quello della morte spirituale. Infatti, il peccato separa Dio dal peccatore (Genesi 3:8; Isaia 59:2a), nonostante Dio ama quest’ultimo (Rom. 3:23; 1 Tim. 2:4). Dio è tre volte santo e non può avere nulla a che fare col peccato (Isaia 59:2b). Quindi, l’uomo separato da Dio è morto spiritualmente (Matteo 4:4; Luca 4:4; Giov. 6:51; 58; Matteo 25:41; Giac. 1:15; Rom. 6:23).
b. La schiavitù. Quando nel cuore di un uomo domina il peccato, egli ne diventa schiavo (Giov. 8:34; Rom.7:14). L’uomo si ritrova sotto un padrone senza amore, un padrone che lo porta alla distruzione (Salmo 42:7).
c. Le conseguenze nella vita fisica. Il peccato dell’uomo provocò la maledizione di Dio su tutta la creazione e le spine e i triboli ne sono la dimostrazione (Gen.3:14-19). Purtroppo il peccato ha portato anche delle conseguenze al nostro corpo. Ovunque vi sono sofferenze, lagrime, malattie, ospedali, prigioni, fabbriche armamentari, funerali, ecco solo alcuni risultati del peccato. L’uomo, oltre a distruggere il creato (inquinamento e altri simili cose), pian piano distrugge se stesso (Rom.5:12).
d. La fine della comunione tra Dio e 1’uomo. Finché l’uomo è ribelle, disubbidiente e peccatore, non può avere comunione con Dio (Isaia 59:1,2). In tali condizioni egli, invece di essere un figliolo di Dio, è servo del peccato. “Non sapete voi che se vi date a uno come servi per ubbidirgli, siete servi di colui a cui ubbidite; o del peccato che mena alla morte o dell’ubbidienza che mena alla giustizia?” (Rom.6:16).

4. Qual è il rimedio per il peccato
Dio ha provveduto un rimedio, in modo che l’uomo non debba subire una punizione eterna per i suoi peccati: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito Figlio, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia vita eterna” (Giov.3:16). Gesù è morto per il peccato: a. Per perdonare i peccati di tutti quelli che per fede si rivolgono a Lui invocando la grazia. Giovanni Battista indicò Gesù come: “l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo” (Giov.1:29).
b. Per liberare dal peccato: “Il peccato non vi signoreggerà, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia” (Rom.6:14). Colui che è morto al peccato, non solo viene introdotto nella vita eterna, ma inizia a vivere la vita vittoriosa che Gesù dona: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” (Gal.2:20). E’ vittorioso, perché “è morto”, e certi piaceri, certe tentazioni, non possono attrarre un morto.
c. Per liberare dal potere della morte: “Chiunque vive e crede in me, non morrà mai” (Giov.11:26).

Poiché la condanna del peccato è stata scontata da Cristo, Dio può ora dare la vita eterna ad ogni peccatore che si riconosce tale e che riceve il Signore Gesù come personale Salvatore e Signore. Quando una persona crede in Gesù Cristo è salvato dalla condanna e dalla potenza del peccato (Rom.8:1,2). Tutti i suoi peccati passati vengono perdonati ed egli non sarà mai giudicato a causa di essi (Giov.3:18). Chi crede avrà anche la potenza di vivere per Dio, anziché per il peccato.

V.M.


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